Alle lauree ad honorem siamo abituati ma una Laurea ad Memoriam crea un forte spunto di riflessione, perché proclamare dottore un non vivo, come si fa a conferire una laurea ad una persona morta, a che serve un titolo senza un detentore?
Il 30 novembre di quest’anno si è assistito ad un evento senza precedenti! Grazie all’incredibile tenacia della Dottoressa Maria Rosaria Pellizzari si è organizzato un incontro intitolato: Custodire la Memoria per contrastare la Violenza di Genere.
Forse non tutti conoscono l’agghiacciante storia di Antonella Russo, la ragazza di Solofra uccisa dal compagno della madre perché ha detto basta alla violenza che costui usava vilmente sulla donna-compagna. Antonella è diventata un esempio per le donne italiane, per tutte quelle che hanno ritrovato la voce estorta a loro da uomini violentatori, è bene pensare che non è necessario che la violenza sia sessuale per essere drammatica, anche Antonella è stata una Vittima di Violenza di Genere.
Ritorniamo nel Campus di Fisciano ove si è svolto l’incontro di cui sopra, in questa sede sono intervenuti illustri personaggi per il conferimento della LAUREA AD MEMORIAM in LINGUE E LETTERATURE STRANIERE ad ANTONELLA RUSSO, è proprio così, si è data una svolta culturale importantissima, per la prima volta in Italia è stato riconosciuto il titolo di Dottore a chi se lo è meritato sia dal punto di vista didattico che morale; Antonella aveva finito tutti gli esami del Corso di Lingue e Letterature Straniere e doveva discutere solo la Tesi.
Gli ospiti onorevolissimi, a staffetta, hanno inciso un pensiero unico che si può riassumere con ‘Basta alla Violenza di Genere’, in tutti i sensi, ma con particolar impegno nella tutela della Donna, si fa notare che i dati in Italia sono inquietanti (ad esempio: circa una donna su tre subisce o ha subito violenza da parte di un uomo), e spingono in una direzione comune, ognuno, ogni Ente presente, compatibilmente con le proprie competenze e possibilità, ha aderito impegnandosi in azioni concrete atte a ridurre o inverosimilmente eliminare episodi di Violenza sulle Donne. Gli indirizzi di saluto sono spettati ad Aurelio Tommasetti, Rettore dell’Università di Salerno, il quale inevitabilmente ringrazia la madre di Antonella e dimostra palesemente il suo orgoglio in quanto Rettore dell’Università promotrice dell’evento, invita al pensiero comune di: ‘No alla disumanità!’, insiste nel dire che è necessario ‘combattere l’incoscienza’ e prende ad esempio San Giovanni Bosco il quale predicava l’importanza del ‘prevenire’. L’incontro è coordinato da Ragusa Mariano, giornalista, che inizia sottolineando la straordinaria sensibilità del Campus ospite. Interviene poi il Presidente della Facoltà di Lingue, quella frequentata da Antonella, e spiega che finora il quadro giuridico vigente non ha permesso il conferimento della Laurea e la Facoltà da lui rappresentata nel frattempo le ha intestato l’Aula Multimediale; ribadisce l’importanza efficiente del volere dell’OGEPO (Osservatorio per gli Studi di Genere e le Pari Opportunità), nella persona della succitata Dottoressa Pellizzari e del Rettore ma esplicita il pensiero per cui ‘per l’Università è un dovere intervenire’,
Anche il Presidente della Camera ha voluto partecipare ed ha inviato un messaggio per tramite in cui fa riferimento al ‘cambiamento del modo di pensare’ e quindi ‘partendo dalle scuole, tutti dobbiamo rimboccarci le maniche!’.
Il Magistrato ospite chiamata ad intervenire, Maria Teresa Belmonte, rivela che ‘i Magistrati sono stati spronati a prendere iniziative’ e che la ‘Violenza sulle Donne è un fenomeno trasversale’ e per esaurirlo ‘è necessario mettere insieme le energie’, inoltre sottolinea l’importanza del ‘rispetto del corpo dell’altro’ e del ‘piacere di un abbraccio’ e in chiusura dice: ‘l’unica cosa che ci distingue dall’uomo è il corpo’.
Mara Carfagna, in rappresentanza della Camera dei Deputati, comincia dicendo che se avesse conosciuto personalmente Antonella ne sarebbe rimasta impressionata e l’avrebbe stimata. ‘La colpa di Antonella è stata di voler tutelare la madre’, questo quanto detto dall’Onorevole, precisando che l’uomo era uno stolker e la Legge italiana solo dall’Aprile del 2009 punisce atteggiamenti tali; ribadisce che è necessaria la Legge-decreto in materia di femminicidio. Il Deputato inoltre ringrazia le Forze dell’Ordine dicendo anche che ‘fanno un lavoro straordinario’ e evidenzia la presenza di ‘centri antiviolenza che vanno finanziati molto di più’ ma punta il dito contro la Magistratura insistendo che questa ‘deve essere più severa in particolare con le misure cautelari’.
Il Senato della Repubblica, nel nome di Angelica Saggese, pensa all’attuale ‘Parlamento, il più Rosa di sempre’ e chiede il ‘risarcimento per chi subisce la violenza e meno attenzione al violentatore’, precisa che ‘c’è bisogno di più soldi per creare una rete di collaborazione’ volta a combattere la Violenza sulla Donna e che ‘l’impegno non deve venire meno!’.
Interviene poi Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, descrivendo lo stupore e il dispiacere della notizia della morte di Antonella in un bel periodo in cui la Regione approvava la Legge sulla doppia preferenza di Genere; spiega che il percorso di libertà di ‘Antonella è cominciato al Pronto Soccorso’, che la studente ‘non ha fatto l’Erasmus per laurearsi prima e non gravare’ sulla famiglia e finisce incidendo che ‘attraverso la cultura passa l’emancipazione’.
La Provincia di Avellino è rappresentata da Domenica Marianna Lomazzo, che ricorda la serenità della madre, mista al dolore, quando è andata al suo ufficio e non era arrabbiata bensì chiedeva solo che la figlia realizzasse il suo sogno; precisa che il fenomeno specifico non è stato mai dimenticato in Irpinia, territorio forte e sensibile in cui le donne sono di frontiera e all’avanguardia.
Valeria Fedeli interviene dicendo che ‘è onorata di rappresentare il Senato’ e si rivolge subito alla madre di Antonella pensando insieme che ‘non c’è un termine come vedovo o orfano per chi ha i figli morti’; il Vice Presidente del Senato della Repubblica continua il suo intervento declamando che ‘questa Università segna un punto di valori per tutta l’Italia’ e si chiede ‘cosa bisogna fare?’, fa inoltre un esempio in cui i rapporti crescono grazie agli stereotipi: se piangi sei una femminuccia!, e così i maschietti ottengono un plusvalore. È molto lungo e interessante il discorso della Senatrice, che si conclude con il chiaro concetto che ‘per la libera scelta è morta Antonella’ ed esorta gli uomini a prendere la parola sempre più spesso.
La solennità dell’evento si espande nell’aria e crea un momento di forte emozionalità per tutti quando inizia la cerimonia di conferimento della Laurea ‘ad Memoriam’ ad Antonella Russo, la parola è presa dal Rettore, coloro i quali compongono la Commissione di Laurea si dispongono a semicerchio con la madre di Antonella al centro la quale, immersa dagli sguardi di tutti, versa lacrime apparentemente di gioia ma sicuramente ricche di emozione!
E dall’esempio di Antonella Russo che l’Università di Fisciano trae forza e diventa da esempio per tutte le Istituzioni, rendendosi complice reale ed essenziale di un percorso volto alla cultura in senso lato, ove i problemi di Genere diventano problemi di tutti.
Antonella ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore nel 2007, le è stata conferita la Laurea ad memoriam nel 2015, le è stata strappata la vita nella vita!