Il referendum costituzionale sul quale saremo chiamati ad esprimerci è l’ultima truffa del governo Renzi. La Costituzione italiana va cambiata e rinnovata, ne siamo convinti, ma la riforma sulla quale dovremo votare è una finta riforma che non abolisce affatto il Senato, ma che più banalmente abolisce la democrazia in Senato, trasformandolo in una Camera a elezione di secondo grado. Una vera e grande riforma costituzionale si fa con una larga condivisione politica e non a colpi di maggioranza e voti di fiducia come ha fatto Renzi. Per questo, noi diciamo No e votiamo No. Siamo di fronte ad una riforma pasticciata che confonde le competenze, che non supera perfettamente il bicameralismo, che non fa risparmiare sostanzialmente nulla alle casse dello Stato, che non riduce i gangli della politica e della burocrazia, e anzi crea una grande confusione e uno Stato centralista, che mette in difficoltà i Comuni. Da qui la scelta di Fratelli d’Italia e del suo presidente Giorgia Meloni di dar vita al comitato civico “No Grazie”, aperto a tutti gli amministratori locali e che vede tra i promotori numerosi sindaci della provincia di Salerno. Il No, ovviamente, non basta ad una Nazione che deve affrontare sfide economiche, sociali e culturali particolarmente complesse. Noi vogliamo una riforma che tuteli l’autonomia dei sindaci, che dia le risorse necessarie per assicurare i servizi ai cittadini e dia concretezza ad uno Stato nuovo e snello e non certamente demagogo, com’è nelle intenzioni di Renzi. Vogliamo rinnovare radicalmente il rapporto cittadino-Stato, vogliamo che il capo dell’esecutivo sia direttamente eletto dal popolo, godendo del prestigio e dell’autorità per governare seriamente la Nazione. Non possiamo più permetterci governi deboli, trasformismi, capi del governo soggetti a veti incrociati. Più democrazia, più decisionismo. Tutto ciò richiede un rinnovato patto repubblicano che parta dal basso. I sindaci devono avere sempre più poteri di intervento e deleghe. È necessario ripartire dalle identità dei nostri territori per rilanciare un modello di federalismo che esalti i Comuni e consenta ai primi cittadini di poter difendere le proprie comunità. È necessario, poi, in Costituzione un tetto alla tassazione al 35% nel rapporto tra entrate tributarie e prodotto interno lordo. Una garanzia di lungo respiro sul nuovo modello della tassazione italiana anche per gli investitori esteri, una rivoluzione copernicana nel mondo politico e nel rapporto tra cittadino e Stato. Dobbiamo tornare ad essere cittadini e non sudditi. Liberi e sovrani. Occorre eliminare l’articolo 75 della Costituzione che impedisce agli italiani di esprimersi, tramite referendum, sui trattati internazionali. Bisogna restituire ai cittadini la sovranità popolare. Infine, vogliamo inserire direttamente in Costituzione una norma che stabilisca limiti a pensioni, vitalizi e salari negli organi costituzionali. Basta mega privilegi.
Votando No diciamo No all’abolizione della democrazia e lanciamo un segnale preciso ad un governo non legittimato dalla volontà popolare, che ha già fatto non pochi danni agli italiani, e che ora vuole cambiare la nostra Carta, togliendo ai cittadini la possibilità di scegliere. Un atto gravissimo che non possiamo assolutamente accettare.
Edmondo Cirielli
Deputato FDI-AN