Dovrebbe far causa alla DIA che si è messa in mezzo nel momento meno opportuno, scompaginandogli i piani e facendo miseramente fallire il suo progetto.
Perché di fallimento totale si tratta: nonostante il suo mirabolante salto della quaglia il buon Michele Raviotta non ha messo nel carniere i risultati sperati e si è giocato la faccia con gli scafatesi.
Poverina, la quaglia, destinataria incolpevole del nostro biasimo, essa che salta senza cattiveria al contrario degli umani che lo fanno per interesse.
E così il caro Michele ha fatto un salto nel nulla.
Dopo tante speranze, tanta attesa e tanta lingua (nel senso di parole dette), quando gli è sembrato di aver toccato il cielo con un dito, Montemurro il dito glielo ha ficcato nel...l’occhio!
Questi sono i tanti avventurieri della “politica” che, nonostante tutto non cambia.
Il vero problema è che le persone valide rimangono nascoste, forse per timore di sporcarsi.
Ma così si lascia spazio...alle quaglie.