“Forum dei giovani. Cambia la tua città per sempre”. Così recita lo slogan sul sito nazionale che si pone numerosi obiettivi ed una “mission” ben precisa: “Porre al centro del dibattito politico e dell'iniziativa sociale il valore dei giovani: la crescita personale e l'integrazione delle nuove generazioni rappresentano nei fatti le sfide decisive per garantire la qualità sociale e la democrazia nel nostro Paese”.
Il Paese, o meglio il Belpaese, ma nel locale invece com’è realmente la situazione?
Le risposte, guardandoci intorno, si trovano facilmente: le gestioni finanziate, affidate alle persone adatte e sostenute proseguono e rendono molto fiorente la situazione; in altre parti diventano punto di dibattito, punto di litigio, sede di iniziative per tifo organizzato e… disorganizzato.
Ad Angri? Sembrerà strano, ma anche ad Angri abbiamo il nostro Forum dei Giovani situato esattamente al centro: in piazza Doria, di fronte al nostro amato ed “utilizzato” castello ed ha come mission delle parole importanti: “un organismo di partecipazione, a carattere elettivo, uno spazio di incontro permanente tra i giovani, le aggregazioni giovanili e l’Amministrazione Comunale”. Ma la domanda sorge, ora, spontanea: come funziona? E la risposta è piuttosto scontata: NON FUNZIONA.
Istituito sotto l’ex amministrazione Mauri, il forum ha avuto vita breve e, per quel che ne sembra, legata strettamente a scopi politici.
Appare piuttosto insolito che dei 790 iscritti nel 2011 nessuno abbia mai lottato per portare avanti uno spiraglio per i giovani. Come risultano bizzarre le numerose convocazioni delle assemblee e le accese discussioni per la modificazione del regolamento interno, come si evince dai file presenti sul sito del Comune di Angri.
Nel tempo che è stato attivo (fino all’estate 2013 come si può anche facilmente notare dalla fanpage) le iniziative sono state molto ridotte: Un torneo di ping-pong, un orientamento giovanile e qualche altra piccolezza probabilmente effettuata per mascherare ciò che, effettivamente, sembravano essere i piani: raccogliere voti “giovani e vergini” in ottica politica.
Uno strano assenteismo che, strada facendo, è progredito facendo scemare un grande progetto e ponendolo nel dimenticatoio per poi rispolverarlo sul ring della campagna elettorale. Queste moralità tipiche del Meridione mettono in confusione i cittadini che, troppo spesso, per imprudenza e disinformazione si lasciano andare troppo facilmente. Il Presidentissimo Sandro Pertini sosteneva che “non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto”. Ci poniamo dinnanzi una nota degna di riflessione.
Angri è un paese, relativamente, piccolo che conta circa 34 mila abitanti; e, nonostante, le persone non siano tantissime lo sono le associazioni presenti sul territorio. Associazioni politiche e apolitiche, religiose e areligiose, partitiche e apartitiche che alcune volte collaborano, altre no. Ma perché nessuno si è posto mai il problema del forum? La risposta diventa schematizzata e, chiedendo in giro a vari membri di varie associazioni, è la seguente: “questo è un polverone che ora è fermo e depositato, ma se qualcuno muovesse le acque, andranno tutti verso quella direzione poiché ognuno vuole accalappiarsi la “poltrona””. Ragionando su questa risposta, effettivamente, non stona per niente. Ogni associazione vorrebbe gestire il forum attraverso il suo presidente o una nomina di fiducia (la gestione si ha attraverso un bando pubblico) in quanto agevolata e sostenuta moralmente ed economicamente dal Comune, ma ognuna di esse sa che diventa sempre più difficile poiché eleggendo un presidente per votazione è maggiormente orientata alla vittoria un’associazione col numero più alto di soci. Rischio di bluff e di continuo silenzio questo forum che resta nell’ombra a discapito di chi avrebbe portato, con entusiasmo e passione, qualche novità e qualche sorriso nel posto in cui viviamo e nella situazione in cui versiamo.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”