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Costituzione Italiana

Quale riforma si prospetta?

In questi giorni leggendo i giornali sono rimasto sconcertato nell’apprendere che Benigni voterà si al referendum sulla riforma costituzionale. E’ sconcertante vedere che una persona come Benigni, e non solo lui, si sia “ adeguata a subire codesta involuzione chiudendo gli occhi”.

E’ lo stesso Benigni che dal palco del Teatro 5 di Cinecittà il 17 dicembre 2012 affermava che la nostra Costituzione è la più bella del mondo inveendo contro Berlusconi perché con quelle riforme (le stesse di Renzi ora) “impediva la maggioranza dei lavoratori di svolgere senza precarietà e difficoltà il proprio impiego” e che “fu scritta da persone che miravano avanti verso un futuro migliore” o sbaglio?.  Evidentemente il “futuro migliore” lo ha visto solo  Benigni mentre il governo con Renzi e Boschi spinge per la riforma dicendo che “gli italiani attendono da 70 anni, (ma la Costituzione non è entrata in vigore 68 anni fa?)

 E’ la  forza del potere (a cui nessuno si oppone)  che ha fatto votare il disegno di legge da un Parlamento eletto da una legge illegittima così come ha statuito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 1/2014. Comunque sia, secondo l’art 138 della Costituzione, il  Parlamento non ha il potere di approvare una riforma della Costituzione, ma semmai approvare una revisione della stessa. Questa riforma varata dal Parlamento è una nuova Costituzione che solo una Assemblea costituente avrebbe il potere di vararla. Siamo di fronte non ad democrazia, ma davanti ad una autocrazia. Infatti trattasi di una “riforma esecutiva” più che costituzionale. Lo stesso Presidente Della Repubblica Mattarella  a New York davanti agli studenti della Columbia University la giustifica asserendo che “influirà sull’efficienza e sulla velocità delle decisioni”, “sulla capacità di governare  i problemi quando nascono e non dopo”.   Sulla velocità avremo qualche perplessità visto che attualmente una legge ordinaria viene approvata in 53 giorni (circa) tra un passaggio ed un altro delle due Camere, mentre penso che l’efficienza sia più garantita oggi con il “bicameralismo perfetto”  che con il prossimo bicameralismo. Questa riforma quindi è più una “riforma esecutiva” che costituzionale. Essa non fa altro che snaturare la democrazia.

Non si può “rottamare” anche la Costituzione.

Comunque, cerchiamo di sintetizzare i punti di questa riforma, visto quanto è macchinoso il testo, altrimenti non capiremo mai che cosa vuole veramente il governo e non i cittadini.   

  • il nuovo Senato passerà da 345 componenti a 100; di questi 95 verranno eletti dalle Regioni, mentre i rimanenti 5 scelti dal Presidente della Repubblica:
  • Consulta. I senatori eleggeranno 2 dei cinque Giudici della Consulta che ha anche un ruolo particolare sulle leggi che regolano l’elezione dei Deputati e Senatori, le quali possono essere giudicate prima della promulgazione. 
  • Elezione del Presidente della Repubblica. Dalla quarta votazione il quorum dei votanti scenderà dalla maggioranza dei due terzi dell’Assemblea a quella dei tre quinti, mentre dalla settima si arriverà ai tre quinti dei votanti.
  • Referendum. Il numero di firme da raggiungere per presentare un referendum passerà da 500 mila firme ad 800 mila firme.
  • Il CNEL ( consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) verrà abrogato.

Dopo codesta modesta esposizione non ci resta che sostenere i  Comitati del “NO” per il prossimo Referendum se vogliamo conservare quel poco che ci rimane della democrazia in Italia.

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